Crono vista dagli occhi del CTO (parte 9)

Continua il racconto sulla storia di Crono, vista dagli occhi del CTO. Se ti sei perso l’episodio precedente di questo racconto ti suggerisco di recuperarlo qua Crono vista dagli occhi del CTO (parte 8) prima di procedere. Let’s go!

Dove eravamo rimasti? Ah sì, estate 2024, per la precisione giugno.

Come vi avevo raccontato, nei mesi precedenti avevamo studiato molto per comprendere come migliorare la nostra value proposition, sia in termini di prodotto che in termini commerciali e di marketing.

In quel momento bisognava continuare a lavorare sul software per mettere a terra questa visione e migliorare sia il flusso di lavoro dei nostri utenti sia la qualità della piattaforma e delle sue funzionalità.

Giugno e luglio si sono dimostrati due mesi di lavoro molto intensi. Oltre a concentrarci sull’esecuzione abbiamo investito molte risorse a livello di team per supportare l’inserimento dei due nuovi arrivati Dima (backend) e Nicu (frontend).

Gestire l’inserimento di persone, specialmente in un team piccolo non è una cosa facile. Tante procedure e metodologie di lavoro sono scritte nella testa di chi fa già parte del team e bisogna effettuare un doppio sforzo per trasmettere la conoscenza e per rendere operativi fin da subito i nuovi innesti.

D’altro canto quando una persona arriva è in grado di portare nel team la sua conoscenza e le metodologie di lavoro e, nel nostro caso, dopo un confronto coi nuovi arrivati abbiamo trovato il modo migliore per facilitare questo inserimento andando a trasformare il trasferimento di conoscenza in documentazione e condividendo le metodologie di lavoro utilizzate con la stesura di procedure e convenzioni da adottare a livello di team.

Per chi ha già lavorato in ambienti e team strutturati queste cose sono spesso all’ordine del giorno ma non le si può dare per scontate in una startup dato che nelle fasi iniziali si tende ad investire tutte le risorse possibili nello sviluppo, cercando di arrangiarsi alla bene e meglio su tutto il resto. Man mano si cresce il miglioramento nella gestione del team, la documentazione e la condivisione di procedure e convenzioni diventano fondamentali per semplificare il lavoro, facilitare l’inserimento di nuove persone e rendere tutti più consapevoli e produttivi.

Sono rimasto soddisfatto del lavoro di squadra che abbiamo svolto ed ogni persona (particolarmente Bob e Oleh) si è dimostrata supportiva nell’accogliere i nuovi arrivati, così come un vero team dovrebbe essere.

Nel frattempo sul lato commerciale si stavano sbloccando tante opportunità: i clienti riconoscevano ormai Crono all’altezza dei competitor che avevamo inseguito per quasi due anni e, nonostante la nostra più giovane età, siamo riusciti a convertire tanti clienti sottraendoli ai nomi più noti nel nostro settore. Ogni volta che succede è una piccola grande soddisfazione e serve a noi per attestare i progressi che stiamo facendo.

Quei due mesi, in termini di risultati, si sono dimostrati i migliori di sempre nei primi due anni di vita di Crono.

I lettori più attenti si ricorderanno di avere letto questa espressione più volte all’interno del mio blog. É un espressione comune che adottiamo spesso all’interno del nostro team ma vederla ora scritta mi fa riflettere sul fatto che sia una cosa normale quando una startup sta affrontando un percorso di crescita.

Monitorare la crescita mese su mese è un ottimo KPI per osservare l’andamento della startup.

Certo, per un business SaaS (Software as a service) è difficile ogni mese fare meglio del precedente, anche perché spesso la vendita è correlata anche a fattori esterni o a periodi lavorativi (per esempio ad agosto tante aziende sono chiuse e quindi i reparti commerciali, ovvero i nostri utenti, hanno poco lavoro).

L’importante è osservare una tendenza crescente sull’anno (o sul trimestre). Questo è un sintomo positivo per una startup.

Luglio è per noi un mese molto significativo dato che il 28 ricorre il nostro compleanno e quest’anno siamo anche riusciti a riunire in Italia parte del team che vive e lavora all’estero.

Per qualche giorno 10 Croners hanno lavorato gomito a gomito nella stessa stanza negli uffici di Milano al C30 ed è stata un’esperienza fantastica per un team che lavora principalmente da remoto.

La velocità con cui viaggiano le informazioni, la possibilità di confrontarsi con gli altri senza passare attraverso uno schermo e delle cuffie, osservare l’operatività degli altri team è un’istantanea che descrive al meglio quanto lavoro portiamo avanti quotidianamente e quanto impegno e dedizione stanno mettendo tutti insieme per un obiettivo comune.

Quando siamo partiti 2 anni fa, insieme a Lorenzo Marco e Alex, non sarei riuscito ad immaginare cosa potesse significare avere un team fortemente unito che collabora per una sola causa. Tutti gli sforzi che noi founder abbiamo fatto e stiamo continuando a fare sarebbero stati vani se non avessimo trovato persone altrettanto motivate ed entusiaste di partecipare al nostro progetto.

Stiamo tutti crescendo insieme a Crono e io sono infinitamente grato per il loro lavoro.

Venerdì 26 ci siamo trasferiti sul lago di Garda e abbiamo colto l’occasione per passare insieme un weekend di divertimento e relax. Tra un tuffo in piscina, pizze giganti, degustazioni e passeggiate in riva al lago si ha l’opportunità di conoscere meglio i propri compagni di viaggio e di creare connessioni che sono destinate a durare anche quando ognuno tornerà alla vita quotidiana nella propria città.

Secondo compleanno Crono

Dopo avere festeggiato il secondo compleanno di Crono si ritorna alla normalità, ancora più carichi di prima.

Agosto è notoriamente un mese di vacanze. I ritmi si rilassano un po’ per tutti, specialmente per i clienti, e si ha più tempo per focalizzarsi sullo sviluppo del prodotto.

Per il nostro team è il mese migliore per continuare a lavorare sulle novità, senza troppe distrazioni dall’esterno o richieste specifiche dei clienti.

Anzi, a dire il vero ne è arrivata una da un potenziale cliente molto importante a livello internazionale. Erano interessati a provare Crono per poi decidere se adottarlo in modo massiccio all’interno del loro team europeo.

C’era soltanto una complessità tecnico-amministrativa sulla quale non eravamo ancora pronti: volevano utilizzare una sola subscription e permettere ad ogni singolo utente di pagare separatamente per il proprio abbonamento (prassi non standard nell’ambito SaaS e quindi non nativamente supportata da Stripe).

Come ci era già capitato in passato dovevamo decidere se correre il rischio di implementare una soluzione tecnica che permettesse di risolvere questo ostacolo (insieme ad altre nuove integrazioni necessarie) per un potenziale cliente che non sapevamo se poi avrebbe effettivamente acquistato le nostre licenze.

Come ben sapete, in Crono amiamo questo tipo di sfide e il nostro trascorso ci ha insegnato che ogni volta che abbiamo provato a chiudere un cliente di grosse dimensioni abbiamo dovuto implementare delle soluzioni tecniche che sul lungo periodo si sono sempre rivelate utili anche per altri clienti.

É stata quindi un’altra estate di sviluppo software ma, come ho raccontato in questo post Riflessioni su un’estate di sviluppo software #2, alla fine a noi sviluppatori non dispiace lavorare in estate.

Quest’anno, fortunatamente, ho avuto anche modo di prendermi l’ultima settimana di agosto di vacanza, grazie al supporto del resto del team che mi ha permesso di staccare per una settimana di mare senza portarmi dietro (troppi) pensieri.

Non vedo l’ora di raccontarvi come è finita con quel potenziale cliente e di condividere con voi tutte le emozionanti cose che sono già successe durante questo autunno.

Dovrete però aspettare il prossimo articolo, sono sicuro che ne varrà la pena.

Keep pushing.

Toplus.

1 commento su “Crono vista dagli occhi del CTO (parte 9)

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